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Marketing Automation: Come recuperare i carrelli abbandonati

Inspiegabilmente, quella del recupero dei carrelli abbandonati è una pratica ancora poco diffusa tra la maggior parte degli ecommerce: spesso non viene nemmeno impostata; altre volte invece è presente, ma viene affidata a moduli standard disponibili sui principali CMS, che non permettono però quelle personalizzazioni che rendono le mail di recupero del carrello efficaci.

Noi in agenzia la pensiamo diversamente, e consigliamo sempre ai nostri clienti di sfruttare il potere della marketing automation per costruire dei flussi efficaci di conversione, ottenendo spesso ottimi risultati in termini di fatturato marginale generato dalle mail di recupero del carrello.

Esploriamo allora come costruire un flusso di email automatizzato per recuperare i carrelli abbandonati, analizzando le best practice che noi stessi utilizziamo quotidianamente per la progettazione del flusso, il contenuto delle email e il monitoraggio dei risultati.

Scopriremo così come l’automazione delle email può essere uno strumento potente per coinvolgere gli utenti, offrire incentivi convincenti e recuperare le vendite perse.

 

Come progettare un flusso di email di recupero del carrello abbandonato

La progettazione accurata del flusso di email per il recupero dei carrelli abbandonati è fondamentale per massimizzare l’efficacia delle campagne ecommerce e costruire un revenue flow marginale rispetto a quello che si otterrebbe utilizzando solamente campagne di advertising.

Ecco una panoramica dettagliata dei passaggi chiave che dovresti seguire per la costruzione di un flusso di email di recupero:

  1. Email di rimando immediato: Invia un’email poco dopo l’abbandono del carrello per ricordare all’utente i prodotti lasciati nel carrello. Utilizza una linea dell’oggetto accattivante per aumentare il tasso di apertura. Nella email, includi un riepilogo dei prodotti abbandonati, un link diretto al carrello e un messaggio persuasivo che spieghi i benefici dei prodotti.
  2. Email di follow-up: Invia una serie di almeno due email di follow-up nel corso dei giorni successivi all’abbandono del carrello. Personalizza il contenuto dell’email facendo riferimento specifico ai prodotti abbandonati e utilizzando un tono coinvolgente. Includi un richiamo all’offerta speciale o all’incentivo e un call-to-action chiaro che inviti l’utente a tornare al carrello.
  3. Ultima email di recupero: Se l’utente non ha ancora convertito, invia una ultima email di recupero che crei un senso di urgenza. Offri un incentivo speciale e sottolinea che l’offerta è limitata nel tempo o che gli articoli nel carrello possono esaurirsi, o il carrello essere eliminato. Utilizza un linguaggio persuasivo e un call-to-action evidente per spingere l’utente a compiere l’azione desiderata. Monitora i risultati: se il tasso di conversione è ancora importante, potrebbe essere utile aggiungere nel flusso anche una ulteriore email!

Ricordati però che ancora più importante di questa progettazione è la definizione di eventuali segmenti interni al tuo database sulla cui base creare dei flussi diversificati: non puoi comunicare allo stesso modo a un utente che non ha mai acquistato da te e al tuo cliente più fedele!

  

Contenuto delle email per il recupero del carrello abbandonato

Il contenuto delle email è un elemento chiave per coinvolgere gli utenti e guidarli verso la conversione. Ecco come creare un contenuto efficace per le email di recupero dei carrelli abbandonati, sulla base della nostra esperienza diretta in agenzia.

  1. Utilizza una linea dell’oggetto breve ma intrigante per catturare l’attenzione dell’utente. Sfrutta la personalizzazione, ad esempio utilizzando il nome dell’utente, per rendere l’email più rilevante e aumentare il tasso di apertura.
  2. Nell’introduzione, utilizza il nome dell’utente per creare una connessione personale. Nel corpo dell’email, fai riferimento specifico ai prodotti abbandonati, evidenziando il loro valore e i benefici che offrono.
  3. Offri un incentivo irresistibile per spingere l’utente a tornare al carrello e completare l’acquisto, magari a partire dalla seconda o dalla terza email. Questo può includere uno sconto speciale, una spedizione gratuita o un regalo omaggio. Comunica chiaramente i dettagli dell’offerta e sottolinea la sua limitatezza per creare un senso di urgenza – ricordati dei principi della persuasione individuati da Cialdini!
  4. Includi una call-to-action ben visibile che guidi l’utente verso il carrello o la pagina di checkout. Utilizza frasi d’azione come “Torna al carrello” o “Completa l’acquisto ora” per spingere l’utente all’azione. Assicurati che la CTA sia evidente sia dal punto di vista grafico che testuale.
  5. Se possibile, utilizza testimonianze e recensioni positive da parte dei clienti per aumentare la fiducia dell’utente e confermare l’acquisto. Includi brevi estratti di testimonianze o punteggi di recensioni, accompagnati da una call-to-action che invita l’utente a completare l’acquisto. In alternativa, utilizza uno snippet della piattaforma di recensioni che utilizzi per fornire ai potenziali clienti una rassicurazione sulla tua affidabilità come merchant.

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Recupero dei capelli abbandonati: usare il giusto tono di voce

Nel creare il tono di voce delle email di recupero dei carrelli abbandonati, è possibile sperimentare diverse sfumature, passando da un tono formale a uno scherzoso, a seconda del brand e del pubblico di riferimento. Ecco alcuni suggerimenti per adattare il tono di voce alle email, che noi abbiamo sperimentato direttamente, spesso con risultati sorprendenti:

  1. Tono formale: Se il tuo brand ha un’immagine professionale e vuoi trasmettere affidabilità, puoi utilizzare un tono formale nelle tue email di recupero. Ad esempio: “Gentile [Nome Utente], abbiamo notato che hai lasciato alcuni prodotti nel tuo carrello. Siamo qui per aiutarti a completare il tuo acquisto e offrirti assistenza in caso di domande. Non esitare a contattarci. Siamo pronti a soddisfare le tue esigenze.”
  2. Tono amichevole e coinvolgente: Se desideri creare una connessione più informale con il pubblico, puoi utilizzare un tono amichevole e coinvolgente. Ad esempio: “Ehi [Nome Utente], i tuoi prodotti nel carrello ti aspettano con ansia! Sono lì, pronti per essere portati a casa. Non lasciarli aspettare troppo a lungo, potrebbero sentirsi abbandonati! Torna nel carrello e dai loro l’amore che meritano.”, oppure: “Ciao [Nome], sembra che tu abbia fatto una piccola pausa con il tuo carrello! Non preoccuparti, siamo qui per ricordarti che i tuoi prodotti preferiti ti stanno aspettando. Abbiamo anche un piccolo regalo per te: uno sconto del 10% su tutto il tuo ordine! Non perdere l’occasione, torna sul nostro sito e completa il tuo acquisto.”
  3. Tono creativo e divertente: “Ciao [Nome], ci manchi! I prodotti nel tuo carrello ti stanno chiamando a gran voce. È come se ti dicessero: ‘Portaci a casa!’ Ecco un piccolo incentivo per convincerti: uno sconto del 10% su tutti i prodotti nel tuo carrello! Non perdere questa opportunità, torna presto e completa l’acquisto. Ti aspettiamo a braccia aperte (e uno sconto speciale!).”

 

Monitoraggio dei risultati

Per valutare l’efficacia del flusso di email di recupero dei carrelli abbandonati, è fondamentale monitorare i risultati. Ecco alcuni KPI da considerare:

  1. Tasso di apertura delle email: Misura la percentuale di utenti che apre le email. Monitorare il tasso di apertura ti permette di valutare l’efficacia delle tue linee dell’oggetto e il coinvolgimento degli utenti.
  2. Tasso di clic: Misura la percentuale di utenti che fanno clic sui link all’interno delle email. Questo KPI indica l’interesse dell’utente e la rilevanza del contenuto delle email.
  3. Tasso di conversione: Misura la percentuale di utenti che completano l’acquisto dopo aver ricevuto le email di recupero. Il tasso di conversione è l’indicatore principale del successo delle tue campagne di recupero.
  4. Valore medio dell’ordine: Monitora il valore medio degli ordini completati dagli utenti che tornano attraverso il flusso di email di recupero. Questo ti permette di valutare l’efficacia finanziaria delle tue strategie di recupero dei carrelli abbandonati.
  5. ROI (Return on Investment): Calcola il rendimento dell’investimento nelle campagne di recupero dei carrelli abbandonati, confrontando il profitto generato con i costi sostenuti per l’automazione delle email. Un ROI positivo indica un buon rendimento dell’investimento.

 

Ridurre il tasso di abbandono dei carrelli è possibile, grazie alla marketing automation

La marketing automation offre strumenti e tecniche avanzate per progettare flussi di email efficaci per il recupero dei carrelli abbandonati nei siti ecommerce. Identificando gli utenti con carrelli abbandonati, definendo gli obiettivi del flusso di email, strutturando adeguatamente il timing e il numero di email, creando contenuti personalizzati e pertinenti e monitorando e ottimizzando le performance, è possibile incentivare il completamento degli acquisti e recuperare una quota significativa di vendite perse.

Investire nel recupero dei carrelli abbandonati attraverso la marketing automation non solo contribuisce ad aumentare le vendite, ma migliora anche l’esperienza dei clienti e la loro percezione del marchio. Un approccio proattivo, personalizzato e basato sui dati permette di instaurare un rapporto di fiducia con i clienti, aumentando la probabilità che tornino sul sito ecommerce per effettuare ulteriori acquisti in futuro. Implementando le strategie e le best practice illustrate in questo articolo, ogni sito ecommerce può massimizzare il proprio potenziale di crescita e garantire un successo duraturo nel mercato digitale sempre più competitivo.

PUOI PROVARE FARLO DA SOLO? SÌ. AFFIDARSI A DEI PROFESSIONISTI, PERÒ, È SEMPRE MEGLIO 😉